Non so voi ma pur essendo io a lavare i miei capi da almeno vent’anni, ho sempre uno smarrimento davanti all’infinita legenda di simboli riportati su etichette degli abiti o fascette dei filati.
Alla fine ho optato per crearmi una mia legenda personale che divide i capi in materiali e che mi rende più facile gestire ogni lavoro a maglia.
Ad esempio personalmente lavo capi ottenuti da filati di cotone, lino e seta in lavatrice e per il cotone uso tranquilla anche l’asciugatrice. Per il lino e la seta invece uso un’asciugatura naturale che non ne rovini la resa e lucentezza.
Ma andiamo al sodo: il maglione di lana in lavatrice si o no?
Per me la risposta é si ma con alcune precisazioni: il lavaggio deve avvenire con programmi delicati o appositi per lana, lavaggio e risciacquo alla stessa temperatura e mai a più di 30°. Poi c’è il discorso centrifuga, in teoria andrebbe eliminata del tutto da questo tipo di lavaggio. La realtà però é che se la lana rimane zuppa si irrigidisce e perde elasticità, iniziando a rotolare giù per un piano inclinato che la porterà a infeltrirsi. Quindi la soluzione che adotto io è mettere una centrifuga a pochissimi giri,giusto per eliminare i liquidi in eccesso e poi eventualmente termino con una strizzatura a mano. L’asciugatrice é bandita.
Capitolo detersivi e grosse premesse
Posto che vorrei tanto avere una di quelle lavanderie tutte ordinate,coi prodotti riposti nelle scatole colori pastello e tutti sempre doppi per non restare mai senza, la realtà é un’altra. Ho poco spazio e ancora meno tempo e quindi l’assortimento dei miei prodotti lavatrice varia in base alle mie tappe spesa della settimana.
Detto ciò ho ormai stabilito che quale che sia il sapone liquido che andrò ad usare prima di metterlo in vaschetta lo diluisco con un po’ d’acqua. Questo perché mi garantisce una diluizione che non danneggia le fibre ed io evito gli sprechi.
É ovvio che non sempre tutto va come deve andare, sbaglio a digitare un programma, dimentico qualcosa nel cestello e quindi ho trovato una linea di prodotti “salva lana” che tengo con me in caso d’emergenza.
Ed io avrò cura di te
La cura di un capo realizzato a mano però non si vede soltanto al momento del lavaggio. I capi vanno ritirati con cura quando non usati per intere stagioni; si mettetela profumata o no ma parlo ancora di Canfora o Lavanda.
Soprattutto i capi non vanno lavati di continuo: attenzione non vi sto suggerendo un outfit alla Cast away o di trascurare l’igiene, soltanto di lavare un capo non troppo spesso ove non necessario perché questo è il primo modo per prendersene cura.